
Pasquetta..
Mi alzo come tutti gli altri giorni ed impiego lo stesso tempo per andare in bagno.
Mi lavo per bene, mi guardo allo specchio e mi chiedo quanto sia giusto imporre ogni giorno questa faccia alle
persone cui capito davanti.
Manca un bel fiocco in testa e potrei assumere le sembianze del più classico uovo di pasqua.
Senso di colpa…
Esco di casa, scendo in strada, oggi mi va di camminare e credo raggiungerò l’hotel a piedi.
Il bar di Luca..
Ordino un bombolone ed un caffellatte senza schiuma..
Ehi.. Ehi.. Non mi fissare, cliente carina.
La cliente francese ha un viso grazioso, mi guarda.. Lo so, devono essere i miei capelli spettinati.
Gli impongo la mia faccia.. sorride.. paga il conto e se ne va..
Diavolo.. erano solo capelli spettinati.. Mi metto a posto domani..
C’è altra gente seduta ai tavoli, un ragazzo solo, una ragazza sola. Oddio, dovreste fare colazione insieme, è così evidente. Gli unici due a mangiare da soli, accidenti, completate questo quadro così me ne posso anche andare.
Di nuovo in strada, c’è più vento di quando sono uscito stamattina..
Mi viene in mente Daria, noi due che parliamo, che discutiamo animosamente cercando di spiegarci a vicenda
come si legge il mondo.
Lei sempre alla compulsiva ricerca di tanti piccoli inutili indizi, da scoprire, annotare, annodare e dimenticare..
Io continuamente incazzato per la disperata mancanza di un grande ed unico sistema che risolva ogni cosa.
Il mio personale libretto delle istruzioni, la giusta risposta su cosa, come e quando bisogna fare ciò che è
opportuno fare..
Che belle parole..
Ma di cosa sto parlando?
E’ vero. A volermi rimanere sempre accanto, a volte, si finisce con il sentirsi un po’ soli. E’ come se per affrontare ogni cosa io debba necessariamente pensare a me, perché tutto è in qualche modo legato e dipendente dal mio stato d’animo..
Non si tratta di egoismo spicciolo, ma solo di un certo strabismo di pensieri. Qualcosa difficile da capire, ma non impossibile..
Succede alla fine, che a forza di discutere, il silenzio finisca per prendere il mio posto e che io stesso mi trasformi in silenzio.
In quei momenti preferisco scrivere, ma nessuno risponde..
La temperatura è tornata rigida meglio affrettarsi.
Anche stamattina fallisce miseramente il mio solito tentativo di compartimentare la realtà..
Ricambio il saluto della gente che mi rivolge un cenno e mi accorgo di gestire ogni rapporto come contaminato da qualcosa di irrazionale..
Infilo la monetina e guido la solita manina meccanica nel tentativo di raccogliere il premio, ma tutto ricade nel mucchio..
Arrivo in hotel ed entro in ufficio.
Nessun appunto sul monitor, solo un messaggio lasciato sulla lavagnetta:
“La 405 non vede la tv”
Mi scappa un sorriso..
Io non fumo, non bevo, ma non lascio biglietti in giro per ricordarlo.. o forse è davvero rotta la tv!
Buona giornata!
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