Alice allargò le braccia per consentire al suo ottimismo di girarle intorno.
Alice era convinta che il centro di ogni universo fosse un pronome personale, ma ignorava quale. Continuava a confondere il verbo sparire con il verbo evaporare.
Alice era terrorizzata dalle storie d’amore. Aveva la certezza che prima o poi si sarebbero rotte e riempite di infiltrazioni.
“Sono solo storie.” Le avevano detto.
“Sono solo momenti più lunghi del solito.” Le avevano assicurato.
Esperienze incomplete prive di alcun rigore scenografico.
Un giorno Alice provò a chiudere gli occhi. Tentò di compensare le insinuazioni della realtà, sognando.
Forse cercava soltanto il ricordo perfetto. Quello che annulla tutte le nostre paure.
Quel giorno si rese conto che si possono cancellare dalla propria vita tutti i pronomi a eccezione di uno. Non si può cancellare la parola, “Io”.
Tag: alice in wonderlands, Amore, egocentrismo, Gianluca Marcucci
10 ottobre 2017 alle 6:34 PM |
dovrei fare più spesso come Alice…
sera sera 🤗😘
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10 ottobre 2017 alle 6:35 PM |
🙃
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10 ottobre 2017 alle 6:41 PM
sì, ribaltare la realtà e pensare prima all’Io del Loro…😉
… un’eccezione poso farla solo x un Noi che valga la pena…😄
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10 ottobre 2017 alle 7:15 PM |
Ogni universo diverso dal nostro ruota intorno a un io che non siamo noi. Bisogna assecondare questa legge. Chi cambia pronome è perduto!
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10 ottobre 2017 alle 8:33 PM |
a volte un Noi è meglio di un Io egoisticamente solo…
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11 ottobre 2017 alle 8:56 am
Ehhh romanticismo ciclopico 😋
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11 ottobre 2017 alle 10:57 am
veroooo… sono inguaribile… 😄😄
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