E poi ti rendi conto che sono tante le cose che non vuoi fare più.
Come andare a un matrimonio, o a un funerale. Ricordare il brutto. Dimenticare il bello.
Alice arrivò di notte. Senza bussare. Senza i suoi vestiti colorati. Senza un posto ben definito dove custodire un cuore.
Alice arrivò e io, senza rendermene neanche conto, la sfiorai con le parole. Poi la derisi e mi allontanai.
Non so quanti tra quei ricordi passeranno la notte. Già immagino le parole aggrappate ad altre parole. Che premono. Che lottano per prendere aria. Per rimanere a galla.
Ogni storia nasce con le sue inaccessibili profondità. Con i suoi demoni e almeno una serratura a doppia mandata.
Di quella storia è rimasto poco da mettere sottochiave. Una ferita sottile. Un vetro appannato e una mappa disegnata col dito.
Un tesoro nascosto. Un valore inestimabile, perduto in un altrove insondabile.
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