La dea bendata mi voltò le spalle e di lì a poco capì di aver fatto un gravissimo errore. Rimanere bendata e di spalle. Roba da principianti.
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Essere popolari su facebook è come essere miliardari a monopoli.
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Ad ogni azione corrisponde un vaffanculo uguale e contrario
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Il tempo è relativo. Anche quello perso.
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Oggi il futuro è un profondo pozzo dei desideri, e io sto qui a lanciare pietre senza aspettare il tonfo. Purtroppo ho finito le monetine!
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Non mi piaceva studiare. Non ho mai aperto un libro. Non mi impegnavo, ma con intelligenza e metodo. E comunque il bidello con i cartoccetti lo centravo a occhi chiusi. Evidentemente ero e sono rimasto una persona sensibile.
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Non è facile starmi vicino. Ma questo non vuol dire essere autorizzati a starmi sopra, davanti o peggio ancora, dietro!
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Ogni giorno ci perdiamo tra definizioni orizzontali e verticali. Ore e ore trascorse alla ricerca dell’incastro giusto, quando invece basterebbe voltare pagina e unire i puntini dall’uno al cento. Take it easy.
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C’è chi si accontenta di essere baciato dalla fortuna e chi vorrebbe invece farci tutte le migliori posizioni del kamasutra. Tanto per essere bendata è già bendata, un paio di manette e siamo a cavallo.
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Proprio ora che eri pronto a buttare il giocattolo, ti accorgi di voler giocare ancora.
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Ho iniziato a coltivare un’amicizia, ma ne è uscito fuori un bonsai. Sempre meglio di un cactus.
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“Imprevedibile esperienza” suona come un ossimoro. Una poltrona vuota in galleria alla prima del tuo grande cambiamento. Una esclamazione da tenere a denti stretti che si pone esattamente tra un “Ahhh, ecco!” e un “Nooo, cazzo!”
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Alcune persone si siedono al tavolo nutrendosi di alienanti monomanie e sono sempre altri a pagarne immeritatamente le conseguenze.
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Ragionando da fantasma preferirei di gran lunga infestare un castello che essere un lenzuolo steso.
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Ho scartato un bacio perugina ed incuriosito mi sono gettato sul fogliettino con la frase che recitava un romantico: “…e magnatene un altro, sciocco!”
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Abbiamo i piedi poggiati su un dannato pianeta che fluttua in modo improbabile nell’universo, ruotando intorno a una stella morente! Stiamo già volando senza meta! E nessuno se ne rende conto.
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Mi vengono spesso in mente fatti del passato, ma di quale passato si tratti questo lo ignoro.
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A volte immagino il destino in reggicalze nere e pugni chiusi.
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Proverei a misurare il tempo in castelli di sabbia, se solo qualcuno mi aiutasse a entrare nella clessidra.
Tag: Aforismi, Gianluca Marcucci, Pensieri
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