Jep sorride. Legge senza molta attenzione l’articolo e non disdegna un ghigno. A volte si vince. Altre volte si perde. Il più delle volte si ignora e questo è il momento di ignorare, amico mio.
Ultimamente gli capitava spesso di passare dal tempo a ignorare. Niente prati stellati dove inseguirsi, o bere in santa pace una birra. Nessuna storia. Niente di vero che fosse mai valsa la pena raccontare.
“Il mondo in fondo è pieno di personaggi improvvisati e falsi profeti.” Diceva Jep. “È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile.”
Falsi profeti. Li ho visti sorridere, desiderare e poi di colpo sparire senza nemmeno lasciare un segno. Un messaggio.
Il tempo ha fatto sì che arrivassi a questo punto con Jep. Che mi ritrovassi insieme a lui in questo bar e che ci scambiassimo un muto messaggio tra dilettanti scrittori.
Lui sospira. Io intanto ho finito da tempo il mio caffè. Sono con i gomiti poggiati al bancone del bar. Una posizione che non assumo praticamente mai. Di solito tendo a non toccare le cose nei luoghi pubblici. Stavolta però mi è utile per guardare e insegnare la mia stanchezza alle persone che non conosco.
Ogni giorno ci svegliamo. Indossiamo. Raccontiamo. Fingiamo. Insistiamo. Sbadigliamo. Telefoniamo. Messaggiamo. Ci arrabbiamo. E poi abbiamo tutti bisogno di una pausa. Di un buon caffè. Di un momento poco zuccherato che ci restituisca a noi stessi.
Un lampo di lucidità mi dice che sono a fine giornata. Jep mi guarda. Il suo non si capisce mai se sia davvero un sorriso. Non sai mai cosa vuole far sembrare che sia.
Oggi ho incontrato quello che ero e quello che non vorrei mai diventare. Respiro. Sgomito per arrivare alla cassa. Pago.
Un caffè e un whiskey doppio malto, con ghiaccio. È per il mio amico giù in fondo. Però non si disturbi. Glielo porto io.
17 luglio 2019 alle 7:25 am |
Ciao, ho letto quasi tutto il tuo libro.
Commento da lettore sincero, nei racconti brevi sei bravissimo, quando ti dilunghi tendo a perdermi.
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17 luglio 2019 alle 7:56 am |
Le prime 80 pagine sono toste
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17 luglio 2019 alle 8:11 am |
In un racconto lungo, o in un romanzo devi mantenere l’attenzione del lettore, spesso capita , e non è solo nel tuo caso, tipo anche Frammenti di Sabrina che scrive divinamente. ma quando passa al racconto lungo si perde. Ho fatto il suo esempio perché amo la sua scrittura , ma potrei farti altri esempi. Credo che su questo tu debba lavorare.
Almeno questo è il mio parere, dice Silvia sempre di specificare e non verità assoluta.
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17 luglio 2019 alle 8:23 am |
Prova a leggere da pag 80 in poi. Google arriva fino a 40
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17 luglio 2019 alle 8:28 am
Va bene.
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