Vorrei liberarmi di tutti questi verbi al condizionale. Vorrei ritornare quel bambino che inseguiva il pallone dietro alla chiesa. Vorrei riuscire ad ascoltare Mozart, Bach, Chopin. Inseguire un preludio e distendermi ascoltando un Notturno.
Vorrei seguire il tuo profilo con gli occhi, scivolare con lo sguardo e restare appoggiato alla linea dei seni.
Vorrei costellazioni di abbracci, cieli da arrotolare come mappe e nuovi cieli da ridisegnare con le mie stesse mani.
Vorrei squarciare con un sorriso il velo scuro che avvolge la felicità. Vorrei una metamorfosi di cui farti innamorare e le tue gambe ben strette intorno ai miei fianchi. Vorrei tracciare la linea di un nuovo equatore e separare gli emisferi opposti. La testa. Il cuore.
Vorrei perdermi negli andirivieni di uno sguardo muto e ritrovarmi fragile in una tua carezza.
In questa notte senza Dio, quando ogni cosa finalmente tace, io mi sento dannato, maledetto e solo. Sospiro per qualche minuto, poi guardo mani che stringono altre mani. E capisco che bisogna essere davvero forti per amare la solitudine.
Vorrei chiudere gli occhi e fare due passi fino al prossimo sogno, magari poi mi viene voglia di parcheggiare e non tornare più indietro.
26 novembre 2018 alle 8:19 PM |
Prova a mettere voglio al posto di vorrei… Magari un po’ funziona🌸
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26 novembre 2018 alle 8:21 PM |
Cosa non farei senza i miei condizionali
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26 novembre 2018 alle 8:22 PM |
Vabbeh… Bach & company puoi sempre ascoltarli… no?
Carini quei gatti!
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26 novembre 2018 alle 8:24 PM |
Cicciogatti in cerca di calore non unano!
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