Si erano guardati così. Per qualche istante. Era accaduto tra i vagoni. Alla stazione.
In mezzo alla gente che arrivava. Che partiva. Che chiacchierava. Ai margini di un fiume di persone in piena che spingeva.
Forse li separava una destinazione differente, o un universo di diversi significati. Si, ma quali?
Eppure si erano davvero guardati e Alice era sembrata bellissima. Ma qui non era certo in gioco il suo aspetto.
Quando Jep la notò, pensò a una cosa scioccante. Pensò che a pochi passi dalla stazione di Bergamo. Tra le strade. I negozi. Le insegne vintage degli spacci a metà prezzo.
Tra i pulmini che portano a città alta. I taxi bianchi e i venditori di borse farlocche sul bordo della piazza. Cosa ci stava a fare una purezza come quella?
Per un istante Jep ebbe poi chiaro il significato delle parole “fuori contesto”. Ed ecco cosa mancava alla sua riflessione, e chissà a quante altre. Il contesto.
La variabile della storia che nessuno avevo isolato. Io. Lui. Lei. Le persone intorno. Il tempo. Il luogo. È solo il contesto che fornisce il significato di ogni dettaglio importante.
Se sei fuori contesto sei fuori senso. E se non sai volare, che te ne fai di un cielo immenso e limpido.
Un posto che Jep aveva inaspettatamente trovato in quegli occhi di donna. Ai margini di un contesto sbagliato, ma a pochi passi dal baricentro di tutto il suo pensiero.
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