E quindi ? Quindi niente.
Si ascolta. Si parla. Soltanto che non tutte le parole seguono lo stesso tragitto. Alcune mi rimangono incastrate nella bocca e in certe occasioni riesco addirittura a intravederle. Attraverso le labbra. Dietro ai denti. Che se ne stanno lì, impaurite e un po’ masticate.
Forse il destino di queste parole è quello di non essere mai pronunciate, per non preoccupare più del dovuto. Rimanere solo un pensiero. Come un strada difficile da percorrere, ma non da attraversare. Un qualcosa di comunicabile soltanto a me stesso.
Ci sono parole che non avrebbe senso raccontare a mio padre. Altri pensieri che probabilmente non condividerò mai con mia figlia. E poi ci sono i silenzi che li sostituiscono.
Quelli che sembrano carezze leggere fatte con gli occhi. Quelli che non parlano di me, ma di tutto quello che sarei disposto a fare per chi mi guarda. Quelli che non serve raccontare.
23 ottobre 2017 alle 4:34 PM |
Super-bella la foto e …il resto!
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23 ottobre 2017 alle 4:45 PM |
Roma ancora regala bellissime prospettive. Vale la pena goderne prima che distruggano tutto, prospettive e storia.
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23 ottobre 2017 alle 5:23 PM
Ottimista, come me…….
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