Quel giorno ho osservato un gabbiano lottare per un sacchetto della spazzatura. Quel giorno ho fatto primi piani con gli occhi, per sembrare sorpreso. Ma non ho mai posseduto una mappa, o le istruzioni del gioco per fare bene.
Quel giorno ho improvvisato, poi ho scritto nomi e cognomi di tutte le stelle che mi stavano cadendo addosso. Ogni tanto mi porto ancora a spasso lungo lo stesso fiume, lontano dalla luce dei lampioni. E arrivo la fino a dove ricominciano le parole.
Poi mi abbandono ai ricordi. Come quei bicchieri vuoti sui banconi del sabato sera. Come quelle parole di troppo che sfuggono dalle labbra. Colpiscono. Cadono in terra. E poi non le raccoglie più nessuno.
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