Stai per terminare il tuo secondo libro. Hai scritto e cancellato decine di pagine. Lo hai fatto decine di volte. Poi hai avuto un’intuizione luminosa e la tua storia d’amore di un eroe attempato e introverso, si è magicamente trasformata in un incalzante thriller metafisico con finale aperto.
Hai affrontato lunghe e rigeneranti camminate notturne riflettendo sulle sfumature dei luoghi. Studiando i vicoli di Roma e le ambientazioni dove si svolgerà il tutto. Anche chi inventa ha bisogno delle situazioni così come si presentano nella realtà.
La riflessione è data solo dal confronto tra la realtà che abbiamo e quella che vogliamo trasmettere. Questo confronto mi impedisce ancora di entrare in relazione con le cose come stanno davvero. Mi spinge a rimuginare, a rimpiangere, a recriminare, a protestare. E poi a plasmare la storia senza preoccuparmi troppo che non risulti credibile. Ma i luoghi devono comunque rispondere fedelmente alla realtà.
Nelle sinossi che posso inventare invece riesco a danzarci dentro. A ballare un lento con tutti i personaggi della trama. A provare sensazioni a 360 gradi. Oggi siamo io e la mia fantasia contro tutti. Sfidiamo la vita che si può raccontare. Semplicemente. Come a una festa dove nessuno ti ha invitato, eppure sembrano tutti felici che tu ci sia.
6 maggio 2017 alle 3:46 PM |
Mi alleo a te🌷🌼🌻
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6 maggio 2017 alle 4:13 PM |
Quell’irrefrenabile bisogno di sapere, ogni giorno, da che parte stare. 👍
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6 maggio 2017 alle 4:50 PM
Già 🌷🌷🌷
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