Esiste una versione di me che pochi conoscono. È quella in cui un uomo ricorda il suo essere stato anche ragazzo. Ricorda gioie. Spensieratezze. I sorrisi. La scuola. E soprattutto ricorda quelle magnifiche estati trascorse al mare. Tuo papà era davvero una brava persona. E credo che molto del bello che tu sei oggi è conseguenza di quello che lui è stato. Con il suo essere padre con la P maiuscola.
Caro Saverio, stamattina ho messo tra me e te decine di vecchi ricordi d’infanzia. Quelli che si riescono a tenere insieme strappandoli al logorio del tempo che inesorabilmente passa. Che porta via le persone che amiamo. Che lascia spazio alle mie frasi scontate e inesorabilmente inutili.
In questi miei pensieri disordinati, balordi e scritti una mattina di un giorno qualsiasi c’è però l’affetto di un amico. Uno di quelli che si vedono poco. Uno di quelli che non crede in dio eppure ogni tanto si inginocchia e prega. Sperando che esista un qualcosa di migliore. Un universo nascosto dove da piccolo credevo finissero i palloncini e oggi le anime delle persone buone. Un posto dove forse un giorno ci rincontreremo tutti a giocare a calcio. E tu sai già chi l’arbitrerà quella partita.
Ti abbraccio forte. Con quella forza che solo i bambini riescono a capire. ❤️
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