Lei mi parla come se ascoltarla fosse facile. Come se non dovessi mai chiudere gli occhi. Come se fidarsi di certe parole, pronunciate a occhi chiusi, non fosse un segno costante di fiducia incondizionata. Come se davvero non esistesse nulla di più importante.
Come se non ci fosse mai stato questo scontro in campo neutro tra due universi così diversi. Come se le stelle che vedo cadere volessero dire qualche cosa. Come se non mi fossi mai scansato in tempo. Come se non lo avessimo mai fatto entrambi.
Noi tagliamo il cielo a metà con le parole. Ci consoliamo con le gocce di pioggia. Noi sopportiamo tragiche turbolenze e ininfluenti disinvolture. Viviamo le distanze inarrivabili di una quotidianità postulando pensieri inutili. A volte a muso duro. Altre volte sorridendo. Come se tutto alla fine fosse davvero raggiungibile.
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