Quanta marmorea compostezza. Quanta irrnunciabile spavalderia. E il tutto meravigliosamente sorretto soltanto da uno sguardo. Due occhi che confondono l’alba con un tramonto sul mare.
A volte nascondiamo i nostri scheletri nell’armadio, poi diamo due giri di chiave e impariamo a chiamarlo “destino”. Io la vita mi ostino ancora a descriverla così. Mettendo insieme parole, ma davvero non so come spiegarla. La fisica delle emozioni. Le meccaniche celesti. La filosofia dei ricordi. Non saprei. Eppure posso restare qui ore a scrivere solo della vita. Della mia. Delle persone a cui voglio piu bene. Di altre prese a caso, o chissà di chi. La vita, quella cosa che si pone tra due impalpabili nulla. Nessuna didascalia. Solo spietate evidenze. Stamattina avevo il crescente bisogno che rimanesse scritto da qualche parte.
Rispondi