Il caldo di luglio aiuta quando ti va di uscire presto e stamattina avevo voglia di guardare negli occhi l’alba. Era piena di quell’arancione che di solito riempie i disegni di mia figlia. Magari Dio non usa le matite, quelle che quando inizi a calcare poi bucano il foglio. Magari preferisce i pennarelli. Faccio due passi. Roma ancora si rigira nel letto. Il rumore della ghiaia si nasconde sotto le scarpe. Ogni volta che poggio un piede esce un’eco diverso. Ascolto quel rumore, ma poi non riesco a vedere l’impronta che lascio. È così.
Si passa sopra i fatti della vita un po’ come sopra la ghiaia. Ascoltando la direzione da prendere.
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