Perdo la testa. Succede a ogni curva. A ogni dosso. A ogni fotogramma.
Dicono sia per il peso delle decisioni rimandate. Che sia colpa delle contraddizioni, o magari è soltanto per via di un aperol spritz. L’ultimo. Quello di ieri l’altro.
Eppur si muove. La vedo rotolare sul cruscotto e cadere sotto il pedale del freno. Accelero. La raccolgo insieme a qualche idea. Poi la poggio sul sedile del passeggero. Ma cade ancora.
Questo rettilineo si sta trasformando in una prova di concentrazione. Sembra l’ultimo film di Paolo Sorrentino. Una impalpabile e insignificante commedia dell’arte, direbbe Jep.
Mi cade la testa. Dicono sia per colpa del sonno, o per la trama scontata. Ma non gli credo. Io so benissimo che non è vero.
L’ho persa e ritrovata molte volte la mia testa. È successo di recente e in altre vite di rivederla nascosta sotto al letto. A volte dimenticata sul tavolo della cucina.
Abbandonata in un portabagagli. Nella cesta dei panni sporchi. Poggiata sulla mensola in salone accanto alla frutta finta. Oppure rotolata in fondo alle scale, proprio davanti all’uscita di sicurezza.
A lei piace cadere senza farsi male e senza farsi troppo notare. Adora perdersi come si perde la pazienza. Inconsciamente.
Non giudicatemi. Non imitatemi. E se la trovate lasciatela lì in modo che possa farlo anche io. Ritrovarla intendo.
17 maggio 2018 alle 5:35 pm |
Che bel pezzo, mi hai lasciata divertita e incantata! Credo di averla persa anch’io la testa.
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17 maggio 2018 alle 5:59 pm |
Teste che finiscono dappertutto. Ma che alla fine si ritrovano sempre 🤭
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