Eccoli. I miei esercizi mattutini di scrittura per imparare a essere nessuno. Vivo nelle stanze d’hotel e quando rientro in pochissimi mi sentono arrivare. Poi comincio a scrivere e spesso finisco col ripetermi.
Come tutte quelle vecchie barzellette che cominciano con “Dottore, dottore”.
Forse ho solo paura di cosa potrebbe rimanere di me se smettessi di farlo.
Le contraddizioni si accatastano nella mia testa e “non vederle” è più un esercizio di fantasia che una semplice distrazione.
Un giorno dalla folla si farà avanti un uomo vestito di rosso con baffi e barba bianca che puntando il dito mi griderà: “A chi vuoi che importi che tu sia buono o cattivo, tanto babbo natale non esiste. Esiste Natale Babbo e lavora in un call center sulla Tiburtina.”
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