A volte basta affidarsi al caso. Scegliere un vicolo, come sceglieresti un cioccolatino. Altre volte no. Altre volte bisogna studiare bene dove e con chi andare. Cammino. Mi lascio alle spalle la fontana delle tartarughe. La torre argentina. Una parte della mia vita. Ogni volta tento di capire dove fu colpito a morte Giulio Cesare. Dicono che nel punto esatto ancora oggi qualcuno lasci un fiore. Mi affaccio. Cerco tra i ruderi quel poco che resta di un immenso impero. Ma non vedo nulla. Se chiudo gli occhi dimentico addirittura da dove sono venuto. Ma non chi sono. C’è una calma insolita in strada. Adoro quelle luci che si riflettono sui sanpietrini. Quella quiete assordante. Il fascino del silenzio mi conquista. Il tempo si ferma. Stasera Roma è davvero il posto migliore dove perdersi un po’. Lo è sempre stato. Invece tu non esisti più. Forse non sei mai esistita. Eri solo il frutto dell’assurda idealizzazione che un uomo ti aveva edificato intorno. Poi però, finalmente una mattina ti svegli. Apri gli occhi. E capisci.
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