Stasera ho più occhi che orecchie.
Dei desideri non ne parlo più, perché fanno ingrassare. Le storie invece le scrivo soltanto.
Cammino. Schivo tartarughe. Osservo l’acqua di una fontana scorrere. Penso a una vecchia leggenda. Sorrido alla meraviglia di un tempo che non c’è più.
La notte tarda. La luna è uno spettro che affascina la vanità dei tetti di Roma. Piazza Mattei ora sembra un’isola deserta. A volte divido i ricordi in tappe. Poi lascio partire il cronometro e faccio i conti con le discese e le risalite. Se proprio volete, stanotte venite a prendermi qui.
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