Esiste una zona oscura. Un quartiere periferico di me stesso dove si raccontano le delusioni. Per entrarci ci vuole coraggio. A parlarne invece sono capaci tutti. Basta un minimo d’incoscienza. Io non so nemmeno perché lo faccio. E’ come stringere i pugni chiusi e portarli all’altezza del petto quando hai male al cuore.
Guardo fuori. Si è fatto giorno. Le giornate si stanno allungando e questo, più di ogni altra cosa, mi spaventa. Avrei bisogno di un po’ di buio. Di un letto nuovo. Di un demone diverso. Un mostro dal profilo acuminato fatto a forma di sincerità.
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