Eccomi qui. Senza titolo. Come certi libri mai terminati. Capitoli di una vita dove vorresti essere altrove. Secondi di irrinunciabile indipendenza. Consapevolezze rassicuranti. Il manifestarsi di certi sentimenti rende fragili. E forse fragili, contorti e un poco paurosi lo siamo davvero tutti. A volte bisogna ripiegare nel cono d’ombra della propria solitudine e da lì, pazientemente, osservare. Non c’è nessun fiume che trasporterà cadaveri di alcun nemico. C’è solo questa bonaccia di inizio anno che non vuole finire in una valigia, come sempre appoggiata sul sedile di una Smart. Un’auto fatta apposta per partire e per non andarsene mai davvero.
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