Stamattina parto con la mente alla ricerca dell’unica realtà emozionale che possa salvarmi dal massacro della routine quotidiana..
Serve un pensiero incerto, ambiguo, grossolano, ma allo stesso tempo dolce, rassicurante, sereno..
Confuso.. mi abbandono alla sacralità di un bombolone appena sfornato..
Come una scintilla, anche un pensiero ha un suo inesprimibile e caotico inizio.. La mente si trasforma in un ingranaggio esposto al freddo alieno di queste montagne e tutto si riduce ad un semplice problema di “accensione”.
In tutto quello che uno specchio stamattina riflette ci sono io, le mie idee massacrate, la mia incoscienza, i miei dubbi.. Tutto prende minuziosamente forma diventando una quotidiana costante espressiva..
Un improvviso bisogno di efficienza traccia barbaramente il confine tra ciò che dovrebbe e ciò che potrebbe essere fatto oggi..
Efficienza o efficacia..? Il dubbio è tutto qui.. Invento..
Gettato in un futuro e senza progetti approvati, costruisco abusivamente idee, pensieri, sensazioni e sentimenti, appoggiando ogni pilastro sulle squallide macerie di ricordi sbiaditi dal tempo..
Ogni momento è l’attimo giusto in cui creare qualcosa che mi appartenga, nella quale io mi riconosca come soggetto finemente pensante.. ma questo è davvero un discorso da affrontare solo a stomaco pieno..
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