Caro Lorenzo, forse la tua grandezza risiedeva nella piccole cise. Nei tuoi difetti. Nelle tue debolezze. Nelle tue infinite imperfezioni. Addio caro professore. Come un tiepido sole invernale si abbassa all’orizzonte, stasera te ne vai attirando ancora, dopo tanti anni, la mia attenzione. E proprio nel momento del tramonto.
Tanti anni fa’ ti chiesi a cosa sarebbe servito studiare il “Teorema di Pitagora” ! La tua risposta fu: “A nulla! E’ solo il modo giusto affinché impariate a porvi delle domande. Cercando sempre delle risposte.” Niente di più vero. In venti secondi mi hai dato una lezione che é durata tutta una vita. L’unica lezione che della scuola oggi ricordi. E da allora quante domande e quante risposte. Certo a volte ancge sbagliate. Ma sono dettagli di vita. Stamattina il cielo è ancora nero e migliaia di stelle rischiano di cascarci dentro.nPer fortuna presto sarà giorno. Il primo bagliore di luce al mattino arriva alle spalle del monte Janus. Impossibile non poterlo scorgere. E io starò qui ad aspettarlo respirando quest’aria fredda di montagna a pieni polmoni, nella speranza che il bar di Luca apra qualche istante prima del previsto. E mi travolga la quotidianità.
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