C’era una volta un uomo imperfetto che voleva dare un significato alla propria esistenza applicando l’etica del Cirque du Soleil.
Era funambolo, quando cercava di rimanere in equilibrio sul suo cuore. Era trapezista, quando restava perennemente appeso al suo sguardo. Era pagliaccio, quando in ciò che voleva c’era solo strapparle un sorriso.

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