Vorrei contrarre un sentimento epidemico. Vorrei per chi amo il migliore dei mondi possibili.
Vorrei incontrare Bukowski al baretto sotto casa. Vorrei trasformare la rabbia in un piacere fatto di sesso consumato.
Vorrei convincere Chopin a comporre un notturno che mi faccia davvero compagnia.
Suggerire a Leonardo di dipingerla ancora riconsiderando il profilo del suo seno.
Vorrei scoprire con Galileo costellazioni nuove e tenerle al riparo da ogni impossibile infelicità.
Vorrei un nome da gridare. Una storia da vivere. Un uomo migliore di cui farla innamorare e un cielo che non fa mai paura.
Vorrei accarezzare le sue gambe. Addormentarmi sui suoi fianchi. Partire per una missione e attraversare quell’universo che separa testa e cuore.
Vorrei perdermi nel detto e ritrovarmi nel contraddetto. Vorrei uno scambio sincero di emozioni. Quel silenzioso corrispondersi intriso di sospiri e saliva che occupa abusivamente ogni mio pensiero.
Stanotte ho arrotolato i miei sogni come la mappa di un tesoro.
Ho riempito le mie notti caricandole di responsabilità in cerca di ogni possibile significato.
Ho rimproverato il destino che sorseggiava caffè nascosto dietro al suo giornale. Poi quando ogni cosa è diventata silenzio, mi sono finalmente dannato.
Ho ucciso tutti i miei sospiri e sono rimasto li fermo. Sfinito, a guardarmi sanguinare le mani.
17 ottobre 2017 alle 4:30 am |
bravissimo…
le parole scivolano leggere, soavi… per arrivare dritte al cuore di chi legge…
spero che i condizionali diventino presto indicativi presenti…🤗😘
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17 ottobre 2017 alle 6:04 am |
Vorrei, vorrei realizzare tutti i sogni miei 🎶🎶
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